Le temperature estive stanno diventando sempre più estreme e frequenti. Non si tratta più di episodi eccezionali, ma di una condizione ricorrente che impatta direttamente sull’organizzazione del lavoro e sulla salute dei lavoratori. In questo scenario, la prevenzione del rischio da stress termico non è più una buona pratica: è un obbligo normativo.
Il D.Lgs. 81/2008, in particolare agli articoli 17, 18 e 28, impone al datore di lavoro di valutare e prevenire tutti i rischi presenti sul luogo di lavoro, compresi quelli legati alle condizioni ambientali. Il microclima – quindi caldo eccessivo, umidità, radiazione solare – deve essere considerato nel Documento di Valutazione dei Rischi (DVR), aggiornandolo ogni volta che le condizioni di lavoro cambiano o emergono nuovi fattori di rischio.
Le nuove indicazioni normative
Per dare una risposta concreta a questo problema, la Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome ha approvato il 19 giugno 2025 un documento condiviso:
“Linee di indirizzo per la protezione dei lavoratori dal calore e dalla radiazione solare”.
Si tratta di uno strumento pensato per supportare datori di lavoro, RSPP e professionisti della sicurezza nell’identificazione dei rischi e nella definizione di misure preventive e protettive, con l’obiettivo di tutelare i lavoratori da colpi di calore, disidratazione, cali di attenzione, svenimenti, affaticamento e, nei casi più gravi, malori gravi o letali.
Caldo e lavoro: ordinanze attive in Veneto e Friuli-Venezia Giulia
Con l’arrivo dell’estate e l’intensificarsi delle ondate di calore, le Regioni stanno adottando misure straordinarie per tutelare la salute dei lavoratori esposti a condizioni ambientali estreme.
In Veneto, è entrata in vigore l’Ordinanza n. 34 del 1° luglio 2025, valida fino al 31 agosto, che impone il divieto di svolgere attività lavorative all’aperto nei settori dell’edilizia, dell’agricoltura e delle cave, nonché in ambienti chiusi privi di climatizzazione, nella fascia oraria compresa tra le 12:30 e le 16:00. Il provvedimento si attiva nei giorni in cui la piattaforma Worklimate (www.worklimate.it) segnala un livello di rischio “elevato” per lo stress termico.
Anche la Regione Friuli-Venezia Giulia ha adottato una misura analoga con l’Ordinanza n. 1/2025/SAL, in vigore fino al 15 settembre 2025. Anche in questo caso è prevista la sospensione delle attività lavorative tra le 12:30 e le 16:00 nelle giornate ad alto rischio, con riferimento ai dati forniti da Worklimate. L’ordinanza si applica a settori come l’agricoltura, l’edilizia, il florovivaismo, i cantieri stradali e le cave, ma coinvolge anche i lavoratori impiegati in ambienti chiusi non ventilati o non climatizzati.
Entrambi i provvedimenti sottolineano la necessità, per le aziende, di valutare attentamente il rischio da stress termico, di riorganizzare le attività lavorative nelle ore più critiche e di adottare misure preventive per proteggere il benessere dei lavoratori. Il mancato rispetto delle ordinanze può comportare sanzioni ai sensi dell’articolo 650 del Codice Penale.
Queste disposizioni non sono solo un adempimento normativo: rappresentano un chiaro invito a mettere la salute e la sicurezza delle persone al centro della gestione aziendale. Agire in anticipo e con responsabilità significa non solo evitare sanzioni, ma contribuire a un ambiente di lavoro più sicuro, sostenibile e umano.
Riepilogando: a chi si applicano queste misure
Le misure si applicano a tutti i settori, in particolare:
- attività svolte all’aperto, come edilizia, agricoltura, logistica, manutenzioni;
- ambienti chiusi e scarsamente ventilati, come capannoni, officine, magazzini e autorimesse;
- aziende che espongono i lavoratori a turni prolungati o mansioni fisicamente impegnative durante le ore più calde.
Cosa devono fare le aziende
Tra le azioni consigliate (e richieste) dalle linee guida e dalla normativa vigente, si segnalano:
- Aggiornare il DVR, includendo la valutazione del rischio caldo (art. 28 D.Lgs. 81/08);
- Pianificare l’orario di lavoro in modo da evitare le fasce orarie più calde, organizzando turni, pause frequenti e aree ombreggiate o climatizzate;
- Garantire l’accesso all’acqua fresca, promuovendo la corretta idratazione durante l’intero turno di lavoro;
- Fornire DPI e abbigliamento adeguato, favorendo materiali leggeri, traspiranti e chiari, che non trattengano il calore;
- Formare i lavoratori sul riconoscimento precoce dei sintomi da stress termico e sulle modalità corrette di prevenzione e gestione;
- Coinvolgere il medico competente, attivando eventualmente la sorveglianza sanitaria per i lavoratori maggiormente esposti;
- Aggiornare il DUVRI nei casi di appalti, condividendo le misure di prevenzione tra tutte le imprese coinvolte.
- Aggiornare POS E PSC.
Perché è importante agire adesso
Il cambiamento climatico rende il rischio da calore un tema strutturale. Investire oggi in prevenzione significa:
- evitare sanzioni,
- proteggere la salute dei lavoratori,
- mantenere la continuità produttiva,
- rafforzare la responsabilità sociale d’impresa.
Sanzioni previste
Oltre alle sanzioni per inadempienze sul DVR e mancata formazione, va segnalato che:
- Il mancato rispetto di un’ordinanza regionale (come quelle di Veneto o FVG) può portare all’applicazione dell’art. 650 del Codice Penale: fino a 3 mesi di arresto o multe fino a 206 euro, anche per ogni giornata di infrazione.
- L’INL (Ispettorato Nazionale del Lavoro) ha già avviato controlli mirati estivi, in collaborazione con le ASL, su cantieri e settori outdoor.
Il Referente interno
Il caldo eccessivo provoca disidratazione, affaticamento, cali di concentrazione, infortuni e patologie da calore. Le aziende devono intervenire per proteggere la salute dei lavoratori e garantire una produttività sicura.
Alcune aziende virtuose hanno introdotto la figura di un referente interno per la gestione delle emergenze legate al caldo, spesso identificato nel preposto o nel RSPP. Il suo ruolo è monitorare le condizioni atmosferiche, decidere eventuali sospensioni temporanee delle attività e intervenire rapidamente in caso di malori.
Cosa può fare Formlab per la tua azienda
Formlab mette a disposizione:
- supporto per l’aggiornamento del DVR alla luce delle nuove linee guida;
- formazione specifica per lavoratori, RLS, preposti e datori di lavoro sul rischio caldo;
- consulenza tecnica per l’organizzazione del lavoro durante i mesi estivi;
- servizi integrati per la sicurezza, comprensivi di audit, sorveglianza sanitaria e redazione di piani preventivi personalizzati.